Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27016 del 9 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:27016PEN

Massima

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Il falso ideologico in atto pubblico si configura quando l'atto, pur provenendo dal suo autore apparente, attesti fatti non conformi al vero, violando così l'affidamento nella corrispondenza al vero dell'informazione contenuta nell'atto. Rientrano nella nozione di atto pubblico, rilevante ai fini del falso ideologico, anche gli atti interni destinati ad inserirsi nel procedimento amministrativo, offrendo un contributo di conoscenza o di valutazione, nonché quelli che si collocano nel contesto di una complessa sequela procedimentale, ponendosi come necessario presupposto di momenti procedurali successivi. Il falso ideologico, al pari del falso materiale, è punito con le stesse pene e fornisce uguale legittimazione all'applicazione di misure cautelari. Ai fini della responsabilità penale, il concorso morale nel reato di falso può essere desunto da un complesso di elementi indiziari, quali le dichiarazioni di testimoni, le risultanze di consulenze tecniche e la documentazione acquisita, che dimostrino la consapevole e attiva collaborazione dell'imputato nel realizzare la condotta delittuosa, anche in assenza di una sua diretta partecipazione materiale. L'interesse all'impugnazione di un provvedimento cautelare cessato non permane quando l'impugnazione è diretta ad ottenere una decisione sulla sussistenza delle esigenze cautelari previste dall'art. 274 c.p.p. o sulla scelta tra le diverse misure possibili ai sensi dell'art. 275 c.p.p., in quanto tali cause di illegittimità sono inidonee a fondare il diritto all'equa riparazione di cui all'art. 314 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1426/2011 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 31/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

IL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE, dr.ssa FODARONI Maria Giuseppina, ha concluso per il rigetto del ricorso;

Sono comparsi per la ricorrente l'avv. (OMISSIS) del foro di (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS) del foro di (OMISSIS), che hanno chiesto…

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