Cassazione civile Sez. II sentenza n. 24321 del 18 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24321CIV

Massima

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Il contratto di appalto privato deve essere provato dalla parte che lo invoca, la quale non può limitarsi ad affermare l'esistenza di un rapporto contrattuale con il committente, ma deve fornire la prova della conclusione del contratto e dell'adempimento delle obbligazioni da esso derivanti. Il mero versamento di un assegno da parte del committente non è sufficiente a dimostrare l'esistenza di un contratto di appalto, né l'adempimento dell'obbligazione di pagamento del corrispettivo, qualora il committente sia estraneo al rapporto contrattuale intercorso tra l'appaltatore e un terzo soggetto. L'onere della prova grava sulla parte che agisce in giudizio per il riconoscimento del credito derivante dal contratto di appalto, ai sensi dell'art. 2697 c.c., senza che il committente sia tenuto a dimostrare l'avvenuto pagamento di un importo che non gli era dovuto in base al rapporto contrattuale dedotto in giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRIOLA ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZIOTTI DI CELSO Lucio - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. PETITTI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CARRATO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CE. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato in Roma, ((omissis)) n. 40, presso lo studio dell'Avvocato COLAIACOVO Vincenzo, dal quale e' rappresentato e difeso per procura speciale in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

FE. AN. , elettivamente domiciliato in Roma, Piazza della Liberta' n. 20, presso lo studio dell'((omissis)), rappresentato e difeso dall'Avvocato PEZZOPANE Pierluigi per procura sp…

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