Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37551 del 28 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37551PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la deposizione della persona offesa, può ritenere attendibile la sua complessiva credibilità anche in presenza di parziali profili di inaffidabilità, purché la motivazione dia conto di una valutazione complessiva e non frazionata del suo racconto, senza che ciò comporti una violazione del divieto di reformatio in pejus. Inoltre, il giudice di merito può fondare la propria decisione di condanna anche sulla base di fonti probatorie diverse dalle dichiarazioni della persona offesa, purché logicamente e coerentemente motivate, senza che ciò integri un travisamento della prova. Infine, il giudice di legittimità non può sindacare direttamente la valutazione del merito probatorio effettuata dai giudici di merito, se non in presenza di vizi logici o motivazionali della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/05/2019 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. FILIPPI PAOLA che ha concluso:
IL PG SI OPPONE ALLA RICHIESTA DI RINVIO;
LA CORTE RILEVATO CHE LA PRESENZA DELL'IMPUTATO IN SEDE DI LEGITTIMITA' NON E' PREVISTA RIGETTA L'ISTANZA E ORDINA P…

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