Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37850 del 12 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37850PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) si configura quando un gruppo criminale, dotato di una struttura organizzativa stabile e gerarchica, è in grado di esercitare una forza di intimidazione nei confronti della collettività, derivante dalla fama criminale del sodalizio, dalla capacità di incutere timore e dalla percezione della sua efficienza nell'esercizio della coercizione fisica, anche in assenza di specifici atti di violenza. La partecipazione all'associazione può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali la commissione di reati-scopo, la disponibilità di armi, i rapporti con altri gruppi mafiosi, le frequentazioni e i contatti con esponenti di spicco del sodalizio, le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e le sentenze irrevocabili relative a precedenti condanne di membri del gruppo. Il ruolo di organizzatore, promotore o dirigente dell'associazione deve risultare dall'effettivo esercizio di poteri di coordinamento e di gestione delle attività criminose, anche attraverso il reperimento di mezzi e il reinvestimento dei proventi illeciti in attività economiche. La permanenza del vincolo associativo può protrarsi oltre la commissione di singoli reati-scopo, fino al momento in cui risulti cessata l'operatività del sodalizio, anche sulla base di elementi indiziari relativi a episodi successivi alla data di contestazione iniziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Tere - Consigliere

Dott. CALASELICE Barba - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/04/2017 della Corte di appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa Barbara Calaselice;
udita la requisitoria del pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa Picardi A., che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;
uditi difensori, Avv. (OMISS…

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