Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36345 del 6 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36345PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, pur costituendo una causa di giustificazione della diffamazione a mezzo stampa ai sensi dell'art. 51 c.p., trova il suo limite nel rispetto del principio di verità sostanziale e formale dei fatti riportati. Pertanto, il giudice è tenuto a verificare con adeguata motivazione che il giornalista abbia svolto un'accurata attività di verifica delle fonti, senza che l'eventuale errore sulla verità dei fatti sia frutto di negligenza, imperizia o colpa non scusabile. Inoltre, il giudice deve valutare la globalità e il significato complessivo dell'articolo di stampa, considerando non solo le singole espressioni utilizzate, ma anche la modalità espositiva adottata, al fine di accertare il rispetto del requisito della continenza informativa. Solo ove tali presupposti siano soddisfatti, l'esimente di cui all'art. 51 c.p. può trovare applicazione, escludendo la configurabilità del reato di diffamazione a mezzo stampa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso Presidente del 04/07/2 -

Dott. OLDI Paolo Consigliere SENTE -

Dott. DE BERARDINIS Silvana rel. Consigliere N. 1 -

Dott. BRUNO Paolo A. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. Consigliere N. 12236/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FR. AR. N. IL (OMESSO);

2) CA. GI. N. IL (OMESSO) C/;

3) MA. EZ. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 24463/2010 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di ROMA, del 11/01/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. Salvi Giovanni che chiede l&…

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