Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48554 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48554PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'adempimento delle proprie funzioni, subisce violenza, minaccia o oltraggio da parte di un soggetto, il quale oppone strenua resistenza al fine di sottrarsi all'identificazione o all'accompagnamento, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. Tale condotta, caratterizzata da modalità particolarmente aggressive e offensive, come l'aver colpito gli agenti con gomitate provocandone la caduta e la lesione, giustifica una commisurazione della pena base in misura non ridotta rispetto ai minimi edittali, in considerazione dell'intensità del dolo e dell'elevata capacità criminale dimostrata dall'imputato, salvo che non emergano circostanze eccezionali che possano giustificare una diminuzione della sanzione. Inoltre, l'imputato che, pur essendo stato correttamente citato, si sottrae volontariamente alla conoscenza del procedimento, non può invocare l'incolpevole ignoranza del processo ai sensi dell'art. 604 comma 5-bis c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/04/2018 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa AGLIASTRO Mirella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa FODARONI M. Giuseppina, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Torino con sentenza del 17/04/2018, in parziale …

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