Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36654 del 24 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36654PEN

Massima

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Il reato di minaccia è integrato dalla semplice idoneità della condotta a prospettare un male indeterminato, a prescindere dall'effettivo prodursi di un concreto stato di intimidazione nel soggetto passivo, essendo sufficiente il dolo generico, ovvero la coscienza e volontà di porre in essere la condotta minacciosa. Inoltre, il reato di interferenze illecite nella vita privata ex art. 615-bis c.p. sussiste quando l'agente, senza giusta causa, si procura immagini attinenti alla vita privata altrui svolgentesi all'interno di uno dei luoghi protetti dalla norma, essendo irrilevante che le immagini siano state scattate in un'area di proprietà comune, ove il soggetto passivo esercitava il suo ius excludendi in virtù di un godimento esclusivo di fatto. In tali ipotesi, il giudice di merito può fondare la propria decisione sulle dichiarazioni delle persone offese, ritenute credibili in ragione della loro precisione, coerenza e fedeltà nel riportare i fatti, senza necessità di un'ulteriore verifica di attendibilità, ove tali dichiarazioni non siano smentite da una diversa versione dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CH. GI., N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 20/04/2007 CORTE DI APPELLO di TRENTO;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. BONDI Mauro.…

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