Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 123 del 2024

ECLI:IT:TARMI:2024:123SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un provvedimento amministrativo vincolato, che non richiede una specifica motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale alla demolizione, né una comparazione tra l'interesse pubblico e l'interesse privato al mantenimento in loco dell'immobile. Il carattere abusivo dell'intervento edilizio, accertato dall'Amministrazione, è sufficiente a giustificare l'adozione del provvedimento demolitorio, senza che rilevi il decorso di un rilevante lasso di tempo dalla realizzazione dell'abuso, in quanto l'ordinamento non tutela l'affidamento di chi versa in una situazione antigiuridica, salvo che tale affidamento presenti un carattere incolpevole. L'ordine di demolizione può essere legittimamente adottato nei confronti del proprietario dell'immobile abusivo, anche se non responsabile della realizzazione dell'abuso, trattandosi di illecito permanente sanzionato in via ripristinatoria, a prescindere dall'accertamento del dolo o della colpa del soggetto interessato. La possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria, prevista dall'art. 34, comma 2, del d.P.R. n. 380/2001, deve essere valutata dall'Amministrazione nella fase esecutiva del procedimento, successiva ed autonoma rispetto all'ordine di demolizione, in cui le parti potranno dedurre in ordine alla situazione di pericolo di stabilità dell'edificio derivante dall'esecuzione della demolizione. Infine, la nozione di volume utile ai fini urbanistici non è coincidente con quella applicabile in sede paesistica, in quanto nelle valutazioni di natura paesaggistica viene considerata la percepibilità dell'opera come ingombro alla visuale o come innovazione non diluibile nell'insieme paesistico.

Sentenza completa

Pubblicato il 18/01/2024

N. 00123/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00053/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 53 dell’anno 2021 proposto da Cobelli Simona e Cobelli Case Srl semplificata in persona del legale rappresentante p.t., rappresentate e difese dagli Avv. Alessandro Ezechieli e Giulia Tamborino, con domicilio digitale come da Registro PEC Giustizia e domicilio fisico presso il loro studio in Milano, Via Carlo Pisacane n.1;

contro

Comune di Giussago in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall’Avv. Bruno Bianchi, con domicilio digitale come da Registri PEC Giustizia e domicilio fisico presso il suo studio in Milano, Via S. Giovanni sul Muro n.18;

per l'annullamento

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