Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39454 del 3 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39454PEN

Massima

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Il reato di minaccia di cui all'art. 612 c.p. si configura quando la condotta dell'agente, valutata secondo un criterio di normalità e in relazione alle concrete circostanze del fatto, sia idonea a incidere sulla libertà morale del soggetto passivo, a prescindere dall'effettivo turbamento psichico di quest'ultimo. La valutazione della carica intimidatoria della minaccia è riservata al giudice di merito, la cui decisione è sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o contraddittori della motivazione, senza che sia consentita una rivalutazione del compendio probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/06/2017 del Giudice di Pace di Verbania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RICCARDI GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LOY Maria Francesca, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RIT…

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