Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12801 del 23 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:12801PEN

Massima

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Il possesso di un'arma clandestina, priva del numero di matricola, integra il reato di ricettazione, in quanto la cancellazione del segno distintivo è sufficiente a provare la consapevolezza nell'agente della provenienza delittuosa dell'arma stessa. Il cessionario possessore di un'arma, a meno che non voglia attribuirsi la paternità dell'abrasione della matricola, risponde di ricettazione, poiché la mancanza dei segni distintivi, imposti dalla legge per l'identificazione e il controllo delle armi comuni da sparo, è penalmente sanzionata e non può essere giustificata dall'ignoranza del detentore. Pertanto, il fatto di ricevere e detenere un'arma, sapendo che essa è stata privata del numero di matricola, configura in ogni caso il reato di ricettazione, in quanto la provenienza da delitto dell'arma stessa è in re ipsa, costituendo delitto tanto la cancellazione del numero di matricola, di cui l'agente non può non avere coscienza in quanto palese, come il suo possesso. I giudici di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato e nel determinare la pena concreta, devono adeguatamente motivare le loro decisioni, tenendo conto della gravità della condotta, del legame dell'imputato con ambienti criminali e di ogni altro elemento rilevante ai fini della personalità del reo e della proporzionalità della sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ((omissis)) del toro di ((omissis)) C.V. nell'interesse di Gi. Pa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, 4 sezione penale, in data 7 dicembre 2004;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

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