Il mutamento di destinazione d'uso da residenziale a commerciale in immobili situati in zone soggette a vincolo paesaggistico-ambientale non è sanabile mediante condono edilizio, in quanto la normativa regionale veneta (art. 3, comma 3, L.R.V. n. 21/2004) ammette la sanatoria solo per i cambi di destinazione d'uso da non residenziale a residenziale, e non viceversa. Tale previsione normativa, fondata su valutazioni di opportunità e politica legislativa, mira a tutelare coloro che hanno realizzato abusi edilizi per ottenere una casa di abitazione, piuttosto che chi ha inteso perseguire finalità speculative destinando immobili residenziali ad attività economiche. Le norme sul condono edilizio, avendo carattere eccezionale, non sono suscettibili di interpretazione estensiva o applicazione analogica, sicché il diniego opposto dall'amministrazione comunale all'istanza di sanatoria relativa al mutamento di destinazione d'uso da residenziale a commerciale risulta legittimo e conforme alla disciplina regionale applicabile. Pertanto, anche qualificando tali abusi come opere interne, la loro sanatoria resta preclusa dalla citata normativa regionale, la quale, in base a scelte di politica legislativa non sindacabili in sede giurisdizionale, ha ammesso il condono edilizio nelle zone vincolate solo per i cambi di destinazione d'uso finalizzati all'ottenimento di una destinazione residenziale.