Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso presentato dalla società Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. contro il Comune di Venezia, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. L'art. 10, commi 2 e 3, del Regolamento Comunale per l'installazione e l'esercizio degli impianti per la telefonia mobile, che subordina l'attivazione dell'impianto alla presentazione del certificato di collaudo e il funzionamento alla presenza del certificato di regolare esecuzione, introduce un principio di ordine generale a tutela della collettività insistente in un determinato territorio, senza che il ricorrente abbia dimostrato una specifica lesione del proprio interesse. 2. L'art. 50 del vigente Regolamento Edilizio del Comune di Venezia, che prevedeva il divieto di installazione delle stazioni radio base nella fascia di rispetto dei siti sensibili, è stato annullato da questo Tribunale in quanto in contrasto con la competenza statale di determinare i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici. Di conseguenza, il successivo provvedimento comunale di annullamento in autotutela dell'autorizzazione precedentemente rilasciata per la realizzazione della stazione radio base VE248, basato sull'art. 50, è da ritenersi illegittimo. 3. Il Comune, nell'esercitare il potere di autotutela a distanza di circa un anno dal rilascio dell'autorizzazione, avrebbe dovuto motivare adeguatamente l'attualità e la concretezza dell'interesse pubblico a sostegno dell'annullamento, ponderando anche l'affidamento maturato dal destinatario dell'atto. L'assenza di tale motivazione rende illegittimo il provvedimento di annullamento in autotutela. 4. L'ordine di demolizione della stazione radio base VE248, conseguente all'annullamento in autotutela, è da ritenersi anch'esso illegittimo per illegittimità derivata.