Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25914 del 26 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:25914PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di finanziamenti pubblici può essere provato attraverso la dimostrazione della continuità, frequenza e intensità dei rapporti tra i concorrenti, della ripartizione dei compiti e delle modalità protocollari di esecuzione delle singole condotte delittuose, che rivelano l'esistenza di un vincolo associativo indipendente dalla realizzazione dei singoli reati-scopo. Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, sussiste non solo in relazione alla possibile reiterazione degli stessi reati, ma anche rispetto a reati della medesima specie, aventi cioè ad oggetto la medesima tutela giuridica, in considerazione della gravità e della complessità delle condotte delittuose accertate, delle competenze professionali, dei supporti logistici e tecnici, nonché delle conoscenze e relazioni sociali e politiche di cui gli indagati dispongono. Le doglianze difensive che si limitano a prospettare una diversa valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, senza dimostrare la manifesta illogicità o carenza della motivazione, sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto la valutazione degli elementi probatori è riservata in via esclusiva al giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CH. RA. N. IL (OMESSO);

2) VE. EL. N. IL (OMESSO);

3) VE. RE. N. IL (OMESSO);

4) C. E. N. IL (OMESSO);

5) MO. CI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 08/01/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAGANO FILIBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'Ambrosio Vito che ha chiesto il rigetto dei ricorsi;

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