Consiglio di Stato sentenza n. 5075 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:5075SENT

Massima

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L'ordinanza di sgombero di un immobile confiscato alla criminalità organizzata costituisce un atto dovuto per l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati, in quanto il bene, a seguito della confisca definitiva, acquisisce una impronta rigidamente pubblicistica che non consente di distoglierlo, anche solo temporaneamente, dal vincolo di destinazione e dalle finalità pubbliche. Pertanto, la mancata partecipazione del privato al procedimento di sgombero è irrilevante ai sensi dell'art. 21-octies della legge n. 241/1990, in quanto il contenuto del provvedimento è interamente vincolato e l'omissione di tale formalità non vizia il procedimento. Inoltre, ai fini dell'applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale, non rileva la titolarità piena o limitata del bene da parte del soggetto passivo, essendo sufficiente che questi ne abbia la disponibilità diretta o indiretta, a prescindere dalla forma giuridica adottata. Pertanto, l'autorizzazione provvisoria all'utilizzo dell'immobile concessa in precedenza dal giudice tutelare è automaticamente superata dalla definitività della confisca, che determina il passaggio del bene a titolo originario in favore del patrimonio dello Stato. Le esigenze di tutela di situazioni soggettive del privato, pur rilevanti, non possono prevalere sull'interesse pubblico all'apprensione del bene confiscato, dovendo trovare adeguato soddisfacimento mediante i diversi canali dell'assistenza sociale e sanitaria di competenza degli enti preposti.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/06/2024

N. 05075/2024REG.PROV.COLL.

N. 09459/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9459 del 2023, proposto da
-OMISSIS-, in proprio e quale esercente la potestà genitoriale su-OMISSIS-, rappresentata e difesa dall'avvocato Lorenzo Coleine, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima) n. -OMISSIS-, re…

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