Cassazione penale Sez. III sentenza n. 4523 del 29 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:4523PEN

Massima

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Il rapporto di convivenza e di fiducia tra l'imputato e la minore vittima, nonché le modalità brutali del fatto, escludono la diminuente della minore gravità del reato di violenza sessuale, in quanto tali elementi evidenziano la particolare gravità della condotta, in contrasto con la posizione di tutela e protezione che l'imputato avrebbe dovuto rivestire nei confronti della minore. Le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, ritenute attendibili e credibili dai giudici di merito in ragione della loro coerenza, reiterazione e assenza di motivi di particolare astio o influenze esterne, unitamente agli altri elementi probatori acquisiti, sono sufficienti a fondare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di violenza sessuale ai danni della minore convivente, senza che sia ammissibile in sede di legittimità una diversa valutazione del complessivo materiale probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. ONORATO Pierluigi - Consigliere

Dott. MANCINI Franco - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. IANNIELLO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. SI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 09/12/2005 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNIELLO ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GERACI Vincenzo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del …

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