Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39067 del 24 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:39067PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., si configura non solo attraverso l'affiliazione rituale o l'investitura formale, ma anche in presenza di un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione degli scopi illeciti comuni. Tale partecipazione può desumersi da una pluralità di indicatori fattuali, quali i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", la commissione di delitti-scopo, nonché la disponibilità a porre in essere attività anche di bassa manovalanza per il perseguimento degli interessi del gruppo criminale, senza necessità di una stabile e predefinita catalogazione del ruolo del singolo associato. L'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. trova applicazione quando l'infiltrazione dell'associazione mafiosa nel tessuto economico-imprenditoriale si manifesta attraverso modalità che agevolano il conseguimento degli scopi illeciti del sodalizio, come nel caso di condotte di bancarotta fraudolenta finalizzate all'acquisizione di ingenti profitti in danno dell'Erario e dei creditori. La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia in carcere, di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., è prevalente rispetto alla norma generale stabilita dall'art. 274 c.p.p., sicché, salvo prova contraria, il pericolo di reiterazione del reato si ritiene sussistente in relazione ai reati previsti dal citato art. 275, comma 3.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/03/2019 del TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRINA TUDINO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. DI LEO GIOVANNI che conclude per il rigetto.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'ordinanza impugnata, depositata il 20 marzo 2019, il Tribunale di Venezia ha rigettato l'istanza di riesame proposta avverso il provvedimento del Giudice per le indagini preliminari distrettuale con il qu…

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