Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45388 del 5 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45388PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare emesso dal tribunale del riesame, deve limitarsi a verificare la congruenza logica e la coerenza dell'apparato argomentativo rispetto ai canoni normativi e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie e delle esigenze cautelari, senza poter sindacare l'adeguatezza o la rispondenza delle argomentazioni alle acquisizioni processuali, salvo che non si ravvisi una manifesta illogicità o contraddittorietà. Pertanto, il tribunale del riesame può fondare la valutazione della pericolosità sociale dell'indagato sulla consapevolezza da parte di quest'ultimo dell'inserimento dei complici nell'ambito di un clan camorristico, sulla precisa organizzazione dell'azione delittuosa con ripartizione dei compiti, nonché sul ruolo e contributo essenziale fornito dall'indagato nell'ambito dell'attività concorsuale, senza che ciò integri un travisamento dei fatti o un'apodittica affermazione di pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. LO. RO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/05/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAPPIA PIETRO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. Fraticelli Mario che ha chiesto l'annullamento con rinvio della impugnata ordinanza limitatamente alle esigenze cautelari.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza del 23.1.2008, con…

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