Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43631 del 23 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:43631PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere disposto quando sussiste un grave quadro indiziario in ordine a reati commessi e quando il possesso del bene risulta sproporzionato rispetto alla capacità reddituale del soggetto, anche in assenza di una chiara prova documentale della provenienza lecita del bene. In tali casi, l'onere di dimostrare la legittima provenienza del bene grava sull'indagato, non essendo sufficiente la mera allegazione di una precedente vendita di un immobile. Il giudice del riesame, nel valutare la legittimità del sequestro, deve verificare la correttezza della motivazione fornita in ordine alla sussistenza del fumus commissi delicti e della sproporzione tra il bene e la capacità reddituale dell'indagato, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del tribunale del riesame è ammissibile solo per violazione di legge, non potendo essere dedotti vizi di motivazione o una diversa valutazione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLIVA Bruno - Presidente

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

MO. An. , nato a (OMESSO) il (OMESSO);

Avverso l'ordinanza emessa in data 14/3/2007 dal Tribunale di Milano; Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ROTUNDO Vincenzo; Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

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