Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48888 del 21 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48888PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza delittuosa, in assenza di plausibili giustificazioni, integra il reato di ricettazione, indipendentemente dalla conoscenza specifica della provenienza illecita, essendo sufficiente la mera consapevolezza della illiceità della provenienza. I giudici di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, possono legittimamente fondare la propria decisione sulla palese inverosimiglianza delle giustificazioni addotte circa il possesso del bene, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Il reato di ricettazione, infatti, si configura anche quando l'agente, pur non avendo la conoscenza specifica della provenienza delittuosa del bene, ne abbia comunque la consapevolezza della illiceità della provenienza, desumibile dalle circostanze del caso concreto, come l'assenza di plausibili spiegazioni circa il possesso del bene. La pronuncia di condanna per ricettazione, pertanto, può essere legittimamente fondata sulla valutazione della credibilità e attendibilità delle giustificazioni addotte dall'imputato in relazione al possesso del bene, senza che ciò integri un vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Di. Pa. Gi. , n. (OMESSO);

avverso la sentenza in data 19.12.2007 della Corte di appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FUMU G.;

Udita la requisitoria del Pubblico Ministero rappresentato dal s.p.g. Dott. FEBBRARO Giuseppe che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore dell'…

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