Il termine di prescrizione quinquennale per l'azione di risarcimento del danno derivante da un atto amministrativo illegittimo decorre dalla data di adozione dell'atto lesivo, e non dal passaggio in giudicato della sentenza che ne abbia disposto l'annullamento. Ciò in quanto, a seguito della pronuncia dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n. 3 del 2011, la domanda risarcitoria è autonoma rispetto a quella impugnatoria, non essendo più necessario l'annullamento dell'atto per la proponibilità della domanda di risarcimento. Pertanto, il dies a quo per il computo del termine di prescrizione quinquennale deve essere individuato nel momento in cui, con l'adozione dell'atto illegittimo, il danno si è effettivamente verificato. Tale principio trova applicazione anche per le domande di risarcimento danni relative a fatti anteriori all'entrata in vigore del Codice del processo amministrativo, le quali restano soggette al solo termine di prescrizione del diritto al risarcimento, e non anche al termine di decadenza di 30 giorni previsto dall'art. 30, commi 3 e 4, del medesimo Codice. Pertanto, qualora la domanda risarcitoria sia proposta oltre il termine quinquennale dalla data di adozione dell'atto lesivo, essa deve essere dichiarata improcedibile.