Il Comune, in sede di esame di un'istanza di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 140 della L.R. n. 1 del 2005 e dell'art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001, è tenuto unicamente a verificare la conformità urbanistico-edilizia delle opere oggetto della richiesta, nel momento della loro realizzazione e all'epoca di presentazione della domanda, senza poter rilevare eventuali difformità tra quanto accertato in sede di sopralluogo e le opere oggetto della richiesta di sanatoria, atteso che tali difformità possono essere giustificate dal fatto che i lavori fossero ancora in corso al momento del sopralluogo. Pertanto, l'annullamento in autotutela del permesso di costruire in sanatoria, per il solo motivo che il fabbricato oggetto dell'istanza risulti diverso da quello accertato come abusivo, è illegittimo per difetto dei presupposti di cui agli artt. 21-octies e 21-nonies della L. n. 241 del 1990, non essendo stata effettuata la verifica della conformità urbanistico-edilizia delle opere, come richiesto dalla normativa di settore. Di conseguenza, è altresì illegittima l'ordinanza di demolizione conseguente all'annullamento in autotutela del permesso di costruire in sanatoria.