Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9763 del 11 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:9763PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e dei poteri connessi alla funzione, induce il privato a dare o promettere indebitamente una somma di denaro, realizza il delitto di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p., anche quando la condotta abusiva si concretizza nel frapporre ostacoli pretestuosi al compimento di un atto dovuto, così da costringere il privato a corrispondere la somma richiesta per superarli. Tale condotta si differenzia dalla concussione, in quanto il privato mantiene la consapevolezza della non debenza della prestazione, accettandola per evitare il pregiudizio paventato dal pubblico agente, e dalla corruzione, in quanto non vi è un accordo libero e consapevole tra le parti su un piano di parità, ma una relazione di prevaricazione e soggezione del privato. Inoltre, la richiesta di una ulteriore somma non dovuta, successiva all'induzione indebita già consumata, non integra il reato di truffa, in quanto il privato mantiene la piena consapevolezza del carattere non dovuto di tale prestazione, come dimostrato dalla sua immediata denuncia alle autorità. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, può legittimamente considerare, oltre alla condotta processuale dell'imputato, anche eventuali minacce da questi rivolte ai testimoni nel corso delle indagini, trattandosi di elementi idonei a incidere negativamente sulla sua personalità e sulla sua capacità a delinquere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. ROSATI Martin - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/02/2019 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROSATI Martino;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), sostituto processuale dell'avvocato (OMISSIS) in difesa della parte civile (OMISSIS), ch…

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