Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15838 del 5 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15838PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si configura quando il contributo del partecipe, pur non essendo causalmente determinante, rafforza il proposito criminoso o agevola l'opera degli altri concorrenti, aumentando così la possibilità di realizzazione del reato. A tal fine, non è necessario un previo accordo diretto alla causazione dell'evento, essendo sufficiente un intervento di carattere estemporaneo sopravvenuto a sostegno dell'azione altrui, anche se iniziata all'insaputa del correo. Sul piano soggettivo, sono richiesti il dolo che caratterizza il reato commesso e la consapevolezza dell'altrui partecipazione, non essendo invece punibile la mera connivenza, consistente nell'atteggiamento meramente passivo mantenuto con la coscienza che altri stia per commettere o commetta un reato, in assenza di uno specifico obbligo di impedirlo. La valutazione degli elementi favorevoli che consentono il riconoscimento delle attenuanti generiche è del tutto svincolata dal giudizio di comparazione tra circostanze di segno opposto, che ha la funzione di adeguare la pena in concreto alla gravità del fatto ed alla personalità del reo. Pertanto, non è ravvisabile vizio logico o contraddittorietà tra la ritenuta sussistenza di circostanze favorevoli all'imputato, idonee a legittimare l'applicazione delle attenuanti generiche, ed il giudizio di equivalenza anziché di prevalenza delle stesse con le aggravanti, trattandosi di valutazioni di natura completamente diversa. Infine, la mancata concessione della non menzione della condanna nel certificato del casellario è motivata dalle modalità esecutive della condotta e non è suscettibile di censura in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 400/2010 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 19/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Stabile Carmine, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Caltanissetta, con la sentenza …

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