Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35468 del 14 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:35468PEN

Massima

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Il giudizio abbreviato, in quanto procedimento speciale che si svolge sulla base degli atti legittimamente confluiti nel fascicolo del pubblico ministero, non consente all'imputato di sollevare eccezioni sulla ritualità della formazione degli atti stessi, con la conseguenza che le dichiarazioni spontanee rese dall'imputato, ancorché assunte senza le garanzie previste dagli articoli 63 e 64 c.p.p., possono essere legittimamente utilizzate nel giudizio abbreviato. Inoltre, il giudice di appello, nel riformare una sentenza di condanna pronunciata in primo grado, è tenuto ad esaminare e confutare uno per uno tutti gli argomenti posti a fondamento della decisione di primo grado, non potendo limitarsi a dichiarare inutilizzabili alcune prove senza valutare gli altri elementi probatori presenti nel fascicolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE Renato - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di BARI;

nei confronti di:

1) TO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/12/2004 CORTE APPELLO di BARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FEDERICO RAFFAELLO;

Udito il Procuratore Generale presso questa Corte di Cassazione, in persona del Dott. GE…

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