Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10127 del 10 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:10127PEN

Massima

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La carenza di motivazione della sentenza di appello, caratterizzata dalla mera riproposizione degli argomenti della decisione di primo grado senza alcuna autonoma valutazione critica, nonché dalla presenza di evidenti errori materiali nel dispositivo, determina l'annullamento della pronuncia per violazione dell'obbligo di motivazione di cui all'art. 125 c.p.p. Tale vizio di legittimità non può essere sanato dal giudice di legittimità attraverso un'integrazione della motivazione, essendo necessario il rinvio ad un nuovo giudizio di appello, in ossequio al principio di separazione dei poteri e al divieto di sostituzione del giudice di legittimità a quello di merito. La motivazione della sentenza, quale atto di esercizio della funzione giurisdizionale, deve infatti esprimere in modo chiaro, logico e completo le ragioni di fatto e di diritto poste a fondamento della decisione, in modo da consentire il controllo della correttezza e della logicità del percorso argomentativo seguito dal giudice. L'obbligo di motivazione, sancito a pena di nullità dalla legge, costituisce una garanzia fondamentale del giusto processo e del diritto di difesa, in quanto permette alle parti di comprendere le ragioni della decisione e di esercitare efficacemente il diritto di impugnazione. La carenza di motivazione, pertanto, determina l'annullamento della sentenza con rinvio ad un nuovo giudizio, al fine di assicurare il rispetto del principio del contraddittorio e del diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2430/13 Corte d'Appello di Salerno del 18/10/2013;

esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto PG, Dott. SELVAGGI E., che ha concluso per l'inammissibilita';

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere, Dott. VILLONI Orlando;

sentito il difensore della parte civile, avv. (OMISSIS), il quale si associa …

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