Il procedimento disciplinare a carico di un magistrato militare può essere sospeso per la pendenza di un procedimento penale avente ad oggetto i medesimi fatti, ma tale sospensione non comporta l'inefficacia degli atti legittimamente compiuti dall'organo disciplinare prima della formale adozione del provvedimento di sospensione. La sospensione del procedimento disciplinare, prevista dall'art. 28 del R.D.L. n. 511 del 1946 in combinato disposto con l'art. 3 c.p.p., mira ad impedire che l'autorità disciplinare si pronunci nel merito sui fatti oggetto del procedimento penale, ma non impone l'inattività dell'organo disciplinare né determina la caducazione degli atti compiuti prima della sospensione. Inoltre, la sospensione dei termini interni al procedimento disciplinare, di cui all'art. 59, comma 11, del D.P.R. n. 916 del 1958, opera solo a decorrere dal provvedimento di sospensione del procedimento disciplinare adottato dall'organo competente, e non dal mero inizio dell'azione penale. Pertanto, gli atti del procedimento disciplinare compiuti prima della formale sospensione, come il decreto di fissazione dell'udienza, mantengono la loro efficacia e validità.