Il mancato adempimento dell'obbligo di stipulazione del contratto di appalto entro il termine stabilito, nonostante i reiterati solleciti dell'amministrazione, legittima la revoca dell'aggiudicazione originariamente disposta in favore dell'aggiudicatario. Ciò anche qualora l'aggiudicatario abbia manifestato disponibilità a rinegoziare le condizioni contrattuali, poiché tale comportamento è incompatibile con l'interesse a eseguire il contratto scaturito dalla procedura di gara, configurando di fatto un rifiuto della stipula. L'amministrazione, in tale ipotesi, non è tenuta a comunicare l'avvio del procedimento di revoca, essendo le ragioni del mancato adempimento già note all'aggiudicatario a seguito delle interlocuzioni intercorse. La revoca dell'aggiudicazione, disposta per il mancato adempimento dell'obbligo di stipulazione del contratto, non è pertanto illegittima, in quanto risponde a esigenze di celerità e buon andamento dell'azione amministrativa, nonché al principio di tutela dell'affidamento della stazione appaltante nella conclusione del rapporto contrattuale. L'aggiudicatario, in tale ipotesi, non può invocare la tutela di cui all'art. 32, comma 8, del d.lgs. n. 50/2016, trattandosi di disposizione applicabile solo quando il contratto che l'amministrazione rifiuta di stipulare è quello scaturito dalla procedura di gara, non quello che l'operatore economico pretende di stipulare dopo le modifiche cui aspira.