Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6064 del 12 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6064PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita, con condotte distrattive del patrimonio sociale, cagiona un pericolo concreto di pregiudizio per i creditori, a prescindere dall'effettiva realizzazione di un danno. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, ovvero dalla consapevolezza che le operazioni compiute sul patrimonio sociale siano idonee a determinare un pregiudizio per i creditori, senza che sia necessaria la specifica intenzione di cagionare loro un danno. Pertanto, l'amministratore non può invocare la compensazione con propri crediti vantati verso la società per escludere la responsabilità per bancarotta fraudolenta patrimoniale, in quanto tale condotta integra un'appropriazione indebita di somme di spettanza della società, che costituisce soggetto terzo dotato di propria personalità giuridica. Analogamente, la mancata o irregolare tenuta della contabilità sociale, tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari, integra il reato di bancarotta fraudolenta documentale, a prescindere dalla specifica volontà dell'agente di impedire tale ricostruzione. Infine, la determinazione della pena, anche in relazione agli aumenti ed alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. MICCOLI G. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 328/2013 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 15/05/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. FIMIANI Pasquale, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15 maggio 2014 la Corte di Appello di Trieste, in parzial…

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