Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione dei gravi indizi di colpevolezza in sede cautelare deve essere adeguatamente motivata, senza ricorrere a meri automatismi o presunzioni, e deve dare conto in modo specifico e logico delle fonti di prova poste a fondamento dell'imputazione, senza omettere di esaminare le deduzioni difensive che risultino potenzialmente decisive. In particolare, la sola qualità di amministratore di una società non è sufficiente per attribuire ex lege la responsabilità penale per i reati commessi nell'ambito dell'attività d'impresa, essendo necessario accertare il contributo causale del soggetto agli illeciti contestati. Analogamente, le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e le intercettazioni telefoniche devono essere analizzate in modo puntuale per verificare il loro effettivo riferimento all'indagato, senza operare automatici trasferimenti di responsabilità da un soggetto all'altro. Infine, la motivazione deve confrontarsi in modo esplicito con le deduzioni difensive che mettono in discussione la qualificazione giuridica dei fatti, come nel caso della contestazione del reato di gestione illecita di rifiuti laddove le conclusioni del consulente tecnico del pubblico ministero escludano il conferimento di rifiuti.