Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19977 del 20 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19977PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il giudice di legittimità, nel valutare la congruità e la coerenza della motivazione della sentenza impugnata, non può procedere a una diversa lettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, né a un autonomo richiamo a nuovi e diversi criteri di giudizio, essendo precluso il riesame del merito della decisione. Il controllo demandato al giudice di legittimità è circoscritto all'accertamento della sola logicità e coerenza dell'apparato argomentativo, con riferimento a tutti gli elementi acquisiti nel corso del processo. Pertanto, la censura del ricorrente che si risolva in una richiesta di rivalutazione del quadro probatorio deve essere dichiarata manifestamente infondata. Analogamente, la motivazione della sentenza in ordine al trattamento sanzionatorio deve ritenersi congrua ed esente da vizi logici, con la conseguenza che anche la relativa censura del ricorrente, che si traduca in una richiesta di riesame del merito, deve essere considerata manifestamente infondata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO), nato ad (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Napoli emessa il 1 marzo 2010;

sentita la relazione del Consigliere Dott. Alessandro M. Andronio;

sentito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. SALZANO Francesco che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza dell'I 1 marzo 2010, la Corte d'Appello di Napoli ha confermato la sentenza de…

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