La realizzazione di impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani rientra nella competenza della Regione, la quale può procedere alla programmazione e al finanziamento di tali interventi, previo espletamento delle necessarie verifiche ambientali e di impatto, senza che ciò comporti una violazione delle attribuzioni degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) in materia di gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La Regione, infatti, nell'esercizio dei propri poteri di programmazione e pianificazione in materia ambientale, può individuare le aree idonee alla realizzazione di tali impianti, anche in assenza di una preventiva comunicazione di avvio del procedimento ai Comuni limitrofi, i quali non possono vantare una posizione di interesse diretto e qualificato tale da imporre l'attivazione del contraddittorio procedimentale. Inoltre, la mera circostanza che l'area individuata presenti caratteristiche di pregio ambientale o agricolo non è di per sé ostativa alla realizzazione dell'impianto, dovendo comunque essere acquisite le necessarie autorizzazioni e valutazioni di impatto ambientale, le quali potranno eventualmente imporre specifiche prescrizioni o limitazioni a tutela degli interessi coinvolti.