Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2729 del 23 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2729PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare la pericolosità sociale di un soggetto ai fini dell'applicazione della misura di confisca, deve accertare in via incidentale l'inquadrabilità dello stesso nelle categorie di cui all'art. 1, lett. b) del D.Lgs. n. 159/2011 (c.d. pericolosità generica), verificando la sussistenza di tre requisiti: a) la commissione abituale di delitti idonei a produrre profitti; b) l'effettiva generazione di proventi illeciti in capo al proposto; c) la rilevanza di tali proventi come fonte di reddito per il medesimo. Tali elementi devono essere desunti da precisi dati fattuali, adeguatamente motivati dal giudice di merito, senza che sia necessaria una sentenza irrevocabile di condanna, essendo sufficiente l'accertamento di condotte delittuose produttive di profitti, anche in assenza di una pronuncia definitiva di colpevolezza. La confisca può essere disposta solo sui beni acquisiti nel periodo in cui si è manifestata la pericolosità sociale, in ragione della sproporzione tra il loro valore e i redditi dichiarati dal proposto, senza che tale valutazione possa essere inficiata dalla mera allegazione di fonti reddituali non dichiarate al fisco, in assenza di idonea prova. Il giudizio di prevenzione, pertanto, non si fonda su un accertamento di colpevolezza, ma sulla valutazione della pericolosità sociale del soggetto, desunta da elementi indiziari, senza che sia necessaria una sentenza irrevocabile di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 19/02/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA TERESA BELMONTE;
lette/sentite le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto n. 14/2019 impugnato la Corte d'appello di Roma ha parzialmente riformato il decreto n. 15/18 con il quale il Tribunale di Roma aveva disposto la confisca di beni immobili e mobili registrati, oltre a tre conti correnti, nella disponibilita' del pro…

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