Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22564 del 8 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:22564PEN

Massima

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Il reato di falsa testimonianza tutela l'interesse pubblico all'amministrazione della giustizia, pertanto la persona danneggiata dal reato, pur costituita parte civile, non ha la legittimazione a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere, essendo tale mezzo di impugnazione riservato esclusivamente alla persona offesa in senso tecnico, ovvero lo Stato. Inoltre, il ricorso per cassazione proposto dalla parte civile è inammissibile qualora sia stato presentato prima dell'entrata in vigore della modifica normativa che ha riconosciuto tale facoltà, in applicazione del principio tempus regit actum. La declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, salvo che non emergano elementi che escludano profili di colpa del ricorrente o il determinismo della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Consigliere

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

parte civile DE. PI. Ni. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza di non luogo a procedere emessa, ai sensi dell'articolo 425 c.p.p., il 20.02.2006 dal G.U.P. del Tribunale di Napoli;

nel procedimento penale iscritto a carico di:

D'. Ma. Lu. , nata a (OMESSO), imputata del reato di falsa testimonianza;

esaminati gli atti, il ricorso e la sentenza impugnata;

udita in Camera di consiglio la relazione…

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