Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21233 del 4 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:21233PEN

Massima

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Il giudice di legittima difesa deve valutare con particolare attenzione le circostanze concrete del caso, considerando tutti gli elementi fattuali rilevanti, anche quelli che possono deporre a favore dell'imputato, al fine di accertare se la reazione difensiva, pur non essendo proporzionata ai mezzi dell'offesa, sia stata comunque necessitata dalla situazione di pericolo e non manifestamente sproporzionata. Pertanto, il giudice non può limitarsi a una valutazione astratta della proporzione tra offesa e difesa, ma deve effettuare un'analisi complessiva della vicenda, tenendo conto di tutti i fattori in grado di incidere sulla configurabilità della scriminante, come la pregressa conflittualità tra le parti, l'impossibilità di fuga per l'imputato, la concitazione del momento e la reazione istintiva di chi si trova a dover respingere un'aggressione. Solo in presenza di una manifesta sproporzione tra difesa e offesa, tale da rendere la reazione palesemente eccedente rispetto alla necessità di respingere l'aggressione, il giudice potrà escludere la legittima difesa, valutando eventualmente la sussistenza dell'eccesso colposo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2014 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. ((omissis)), ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emess…

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