Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12097 del 22 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12097PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) sussiste anche quando le condotte moleste e minacciose dell'agente siano rivolte non solo direttamente alla vittima, ma anche indirettamente a soggetti a questa legati da un rapporto qualificato di vicinanza, nella ragionevole convinzione che la vittima ne venga informata e nella consapevolezza della idoneità del proprio comportamento abituale a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice. Ai fini della configurazione del reato, non è necessario che la vittima prospetti espressamente e descriva con esattezza uno o più degli eventi alternativi del delitto, potendo la prova di essi desumersi dal complesso degli elementi fattuali altrimenti acquisiti e dalla condotta stessa dell'agente. Inoltre, il fatto che la vittima abbia tentato di ricostruire il rapporto con il persecutore non incide sulla forza persuasiva della ricostruzione storica di reiterate minacce e molestie e sulla loro giuridica rilevanza ex art. 612-bis c.p., in quanto la vittima di questo reato deve assumere atteggiamenti di difesa e di accusa nei confronti di un persecutore che, in un passato più o meno lontano, è stato al centro del proprio mondo di affetti e di umana solidarietà, sicché una momentanea volontà di benevola rivalutazione del passato e un transitorio desiderio di pacificazione per il futuro non escludono la sussistenza del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. CERILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/11/2021 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa SESSA RENATA;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. LETTIERI NICOLA, ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza del 23 Novembre 2021, la Corte di Appello di Caltanisetta ha confermato la p…

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