Il divieto di commercio al dettaglio nelle zone produttive, in tutte le sue possibili manifestazioni e forme esplicative, quali il divieto di apertura di un nuovo esercizio o il divieto di ampliamento, trasferimento e/o concentramento delle attività già legittimamente autorizzate o attivate, compreso il divieto di estensione delle autorizzazioni, è illegittimo costituzionalmente in quanto viola la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza e contrasta con il principio generale, sancito dall'art. 31 comma 2 del D.L. 201/11 (convertito nella legge 214/11), della libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali, principio al quale è soggetta anche la Provincia Autonoma di Bolzano nell'esercitare la sua potestà legislativa, anche primaria, dovendo rispettare i limiti fissati dall'articolo 4 dello statuto di autonomia. Le pronunce di accoglimento della Corte Costituzionale hanno efficacia retroattiva, inficiando fin dall'origine la validità e l'efficacia delle norme dichiarate contrarie ai principi costituzionali. Pertanto, il provvedimento che rigetta la domanda di estensione dell'autorizzazione all'intero settore merceologico non alimentare sulla base del divieto di commercio al dettaglio nelle zone produttive è illegittimo, essendo venuta meno la base giuridica di tale divieto. Inoltre, il provvedimento è illegittimo anche per difetto di motivazione in relazione all'asserito contrasto con il piano di rischio dell'aeroporto di Bolzano, non essendo stato indicato il motivo di tale contrasto e non essendo possibile recuperare la motivazione mancante in sede di giudizio.