Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11726 del 14 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:11726PEN

Massima

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Il reato di ricettazione (art. 648 c.p.) e il reato di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, in quanto le relative fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, senza che tra di esse sussista un rapporto di specialità. La detenzione di prodotti con segni falsi, punita dall'art. 474 c.p., non implica necessariamente la ricettazione degli stessi, essendo possibile l'acquisto o la ricezione di tali prodotti senza la consapevolezza della contraffazione dei segni distintivi, elemento essenziale del reato di ricettazione. Pertanto, il concorso tra i due reati è configurabile qualora i prodotti con segni falsi siano stati acquistati o ricevuti con la consapevolezza della contraffazione. Il reato di cui all'art. 474 c.p. tutela in via principale e diretta la pubblica fede, intesa come affidamento dei cittadini nei marchi o segni distintivi che individuano le opere dell'ingegno o i prodotti industriali, a prescindere dall'effettiva realizzazione dell'inganno nei confronti degli acquirenti. Pertanto, la grossolanità della contraffazione non esclude la configurabilità del reato, in quanto la tutela apprestata dalla norma non si rivolge solo al compratore occasionale, ma alla generalità dei soggetti possibili destinatari dei prodotti provenienti dalle imprese titolari dei marchi, nonché alle imprese medesime che hanno interesse a mantenere certa la funzione distintiva del marchio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. PO. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/01/2003 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZAPPIA PIETRO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE E., che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. D'OVIDIO Ettore che ha chiesto l'accogl…

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