Il provvedimento di revoca in autotutela di un affidamento di servizi di progettazione, adottato dalla stazione appaltante per sopravvenuti motivi di pubblico interesse e al fine di precisare gli elementi essenziali delle prestazioni da affidare, è legittimo e conforme all'art. 21-quinquies della legge n. 241/1990, anche qualora la procedura di gara precedentemente espletata fosse stata indetta ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. b) del d.lgs. n. 50/2016. La stazione appaltante può legittimamente optare per una diversa procedura di affidamento, anche mediante affidamento diretto ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. a) del Codice dei contratti pubblici, purché nel rispetto dei principi di cui all'art. 30 del medesimo decreto legislativo e previa selezione di un operatore in possesso di adeguata esperienza. La revoca non determina alcun affidamento tutelabile in capo all'originario aggiudicatario, né configura gli estremi della responsabilità risarcitoria della pubblica amministrazione.