Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36016 del 23 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:36016PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, alteri consapevolmente un atto pubblico, come una cartella clinica, mediante l'aggiunta di annotazioni non sottoscritte, integra il reato di falso materiale commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico, ai sensi dell'art. 476 c.p., a prescindere dall'intenzione di attribuire ad altri la paternità dell'alterazione o di arrecare un danno. L'elemento soggettivo richiesto per la configurazione del reato è il dolo generico, consistente nella consapevolezza dell'immutatio veri, non essendo necessario l'animus nocendi vel decipiendi. La giustificazione addotta dal pubblico ufficiale, secondo cui l'aggiunta sarebbe stata effettuata al solo scopo di esprimere dubbi diagnostici, non è sufficiente a escludere la responsabilità penale, qualora le modalità di scrittura e il successivo inserimento della medesima annotazione nelle dimissioni siano ritenute incompatibili con tale prospettazione e siano valutate dalla corte di merito come espressione di una consapevole deliberazione falsificatrice. In tali ipotesi, la Corte di Cassazione non può sindacare la valutazione probatoria effettuata dai giudici di merito, se sorretta da argomentazioni logiche e coerenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia R. A. - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18 ottobre 2021, emessa dalla Corte d'appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
sentita la relazione svolta dal Consigliere CUOCO MICHELE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale LIGNOLA FERDINANDO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
lette le memorie depositate l'8 luglio 2020, dall'avv. (OMISSIS), difensore del ricorrente, con l…

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