Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13344 del 21 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:13344PEN

Massima

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Il provvedimento di prevenzione personale e patrimoniale, pur essendo giurisdizionalizzato per affinità alla materia penale, ha natura amministrativa e finalità di prevenzione di un pericolo per sé, basato su "elementi di fatto" e non sulla prova del fatto costitutivo di reato. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione su tali provvedimenti è pertanto limitato alla sola violazione di legge, senza possibilità di estendersi al controllo dell'iter giustificativo della decisione, a meno che questo non sia del tutto mancante. La motivazione del provvedimento deve pertanto solo offrire elementi e trarne inferenza secondo i parametri prestabiliti dalla legge, senza necessità di una motivazione articolata come per la prova del fatto di reato. Ove la motivazione rispetti tali requisiti, non è censurabile in sede di legittimità, anche se il ricorrente contesti nel merito la valutazione delle circostanze di fatto effettuata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SABEONE G - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - Consigliere

Dott. DE MARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 5/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 30/09/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

lette le conclusioni del PG. Dott. ((omissis)) che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Bologna, con decreto del 30 settembre 2011, ha confermato il decreto del 16 marzo 2011 del Tribunale di Modena, che aveva disposto nei confronti di (OMISSIS)…

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