Il principio di prossimità territoriale nel conferimento dei rifiuti urbani non impone l'obbligo di utilizzare l'impianto di trattamento fisicamente più vicino al luogo di produzione o raccolta, ma consente il ricorso a qualsiasi impianto idoneo appartenente allo stesso ambito territoriale ottimale (ATO) individuato dalla Regione, al fine di realizzare l'autosufficienza nello smaltimento e ridurre i movimenti dei rifiuti. La Regione, nell'esercizio dei poteri di indirizzo, direttiva e controllo in materia di gestione dei rifiuti urbani, non può intervenire direttamente sulle scelte di affidamento del servizio di trattamento effettuate dai Comuni, salvo il caso di specifiche previsioni di legge, essendo tale competenza rimessa agli enti locali nell'ambito della propria autonomia organizzativa. L'affidamento diretto del servizio di trattamento dei rifiuti a società in house è consentito, ai sensi dell'art. 113, comma 4, lett. a) del d.lgs. n. 267/2000, a condizione che l'ente pubblico titolare del capitale sociale eserciti sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che la società realizzi la parte più importante della propria attività con l'ente o gli enti pubblici che la controllano.