La presentazione di un'istanza di sanatoria di opere edilizie abusive produce l'automatico effetto caducante dell'ordine di demolizione precedentemente adottato, in quanto la pendenza della richiesta di accertamento di conformità in sanatoria ai sensi dell'art. 209 l.r. Toscana n. 65/2014 (art. 36 d.P.R. n. 380/2001) determina il venir meno dell'interesse all'impugnazione degli atti sanzionatori, i quali dovranno essere riesaminati dall'amministrazione competente all'esito del procedimento di sanatoria. Tale principio, consolidato nella giurisprudenza amministrativa, si fonda sulla necessità di garantire il diritto del privato di accedere all'istituto della sanatoria edilizia, il quale comporta la sospensione dell'esecuzione delle misure ripristinatorie e sanzionatorie fino alla definizione del relativo procedimento. L'amministrazione, pertanto, non può procedere all'esecuzione coattiva dell'ordine di demolizione nelle more della pendenza dell'istanza di accertamento di conformità in sanatoria, dovendo attendere l'esito di tale procedimento per adottare, se del caso, nuovi provvedimenti sanzionatori.