Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4795 del 31 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:4795PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Quando i procedimenti penali sono pendenti presso la stessa autorità giudiziaria e gli elementi giustificativi della seconda ordinanza cautelare sono già desumibili dagli atti al momento dell'emissione della prima, non opera la retrodatazione dei termini di custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. Ciò vale anche nel caso in cui il secondo provvedimento cautelare riguardi un reato associativo di tipo mafioso, la cui condotta di partecipazione si sia protratta oltre l'emissione della prima ordinanza. Inoltre, la retrodatazione della misura custodiale non trova applicazione nella fase successiva al decreto di citazione a giudizio, stante l'inapplicabilità dell'art. 297, comma 3, c.p.p. dopo il compimento delle indagini preliminari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CH. RO., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 22/03/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

2) CH. FR., N. (OMESSO);

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. MARTUSCIELLO Vittorio: rigetto.

Udito il dif. avv. P. Cinnante;

Riunito il proc. n. 27495/07 a quello n. 27487/07.

MOTIVI DELLA DECISIONE

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