La stazione appaltante può revocare gli atti di una procedura di gara, anche nella fase di aggiudicazione provvisoria, qualora sopravvengano nuove circostanze di pubblico interesse che rendano inopportuna o sconsigliabile la prosecuzione e conclusione della gara. Tali circostanze possono consistere in una diversa valutazione di convenienza economica e/o tecnica, indotta da elementi inizialmente assenti o occulti, come l'esigenza di acquisire apparecchiature con specifiche tecnologiche migliorative per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari, ovvero l'opportunità di accorpare in un'unica fornitura un maggior numero di apparecchiature per realizzare economie di scala. La motivazione che sorregge il provvedimento di revoca deve essere adeguata e convincente, senza che rilevi la mera prospettiva di un possibile contenzioso, mentre assume rilievo il fatto che l'aggiudicazione provvisoria non abbia ancora determinato situazioni di vantaggio stabili in capo ai concorrenti. Pertanto, la revoca degli atti di gara disposta in tale fase, per le suddette ragioni di pubblico interesse, non è illegittima, neppure ove comporti l'indizione di una nuova procedura di affidamento.