Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21220 del 26 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21220PEN

Massima

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Il giudice, nell'esaminare la richiesta di revoca o sostituzione di una misura cautelare personale, è tenuto a valutare d'ufficio la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura, anche in assenza di nuovi elementi rispetto a precedenti decisioni, purché non si tratti di questioni già definitivamente valutate in precedenti gradi di giudizio. Il giudicato cautelare, infatti, preclude soltanto la riproposizione di questioni già decise, ma non impedisce al giudice di riesaminare la sussistenza dei presupposti della misura sulla base di una diversa valutazione dei medesimi fatti già oggetto di precedenti decisioni. Pertanto, il giudice adito con una nuova richiesta di revoca o sostituzione di una misura cautelare non può dichiarare inammissibile la richiesta per il solo fatto che essa riproponga questioni già esaminate in precedenza, essendo invece tenuto a verificare d'ufficio la permanenza dei presupposti per il mantenimento della misura, anche sulla base di una diversa valutazione dei medesimi elementi già valutati in precedenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI En - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. VERGA Giovann - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1566/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 08/11/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del Cons. Dr. Enzo Jannelli;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dr. Gabriele Mazzotta per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS), gia' in custodia cautelare in carcere per il …

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