Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33737 del 5 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:33737PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la richiesta di sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari, deve effettuare un giudizio prognostico sulla capacità del soggetto di autolimitarsi e autocontenersi, tenendo conto della sua personalità, del suo curriculum criminale e della gravità dei fatti commessi, anche in passato. Ove emerga una spiccata tendenza alla violenza e all'aggressività, nonché una difficoltà di contenimento, il giudice può ritenere inadeguata la misura degli arresti domiciliari, anche se assistiti dall'utilizzo del braccialetto elettronico, in quanto tali strumenti di controllo a distanza presuppongono comunque una certa capacità di autocontrollo dell'interessato. In tali casi, il giudice non è tenuto a motivare espressamente sull'inidoneità degli arresti domiciliari con braccialetto, essendo tale valutazione implicita nel giudizio di adeguatezza della sola custodia cautelare in carcere, ritenuta necessaria per scongiurare il pericolo di reiterazione del reato. Inoltre, il decorso del tempo dall'applicazione della misura cautelare e il corretto comportamento tenuto dall'imputato durante la detenzione non costituiscono di per sé elementi sufficienti a determinare un'attenuazione delle esigenze cautelari, qualora permangano fondati elementi di pericolosità sociale, desumibili dal suo profilo criminale e dalla gravità dei fatti commessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. SCARLINI ((omissis)) - Giudice

Dott. OCCHIPINTI ((omissis)) - Giudice

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Relatore

Dott. RENOLDI Carlo - Giudice

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
SL.AM. nato il (...)
avverso l'ordinanza del 01/03/2024 del TRIB. LIBERTÀ di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis)) BELMONTE;
lette/sentite le conclusioni del PG PASQUALE SERRAO D'AQUINO che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, Tribunale del riesame di Roma ha confermato l'ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari di quello stesso Ufficio aveva rigettato la richiesta di Sl.Am. di sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliar…

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