Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27146 del 1 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27146PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, convertito in l. n. 356/1992, è legittimo quando sussistono il fumus commissi delicti, ovvero l'astratta configurabilità di una delle ipotesi criminose previste, e il periculum in mora, rappresentato dalla presenza di seri indizi circa l'esistenza delle condizioni che legittimano la confisca, in particolare la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi o le attività economiche del soggetto, nonché la mancata giustificazione della provenienza lecita dei beni. Tale valutazione deve essere effettuata in concreto, tenendo conto di tutti gli elementi a disposizione, senza che rilevino né la sussistenza né la gravità degli indizi di colpevolezza. La motivazione del provvedimento di sequestro non è sindacabile in sede di legittimità, se non per vizi di mera apparenza, essendo il ricorso per cassazione ammesso solo per violazione di legge. Pertanto, la valutazione della sproporzione tra i beni sequestrati e le lecite disponibilità economiche del soggetto, anche del suo nucleo familiare, rientra nell'ambito del giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 109/2015 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 18/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;
sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
udito il difensore avv. Incardona L., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 18.6.2015 il Tribunale di Bari, provvedendo ai sensi dell'articolo 322 c.p.p., confermava il decreto di seque…

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