Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16911 del 18 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16911PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del sindacato sui provvedimenti cautelari personali, ha il compito di verificare la congruità e la logicità della motivazione del giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter procedere ad una nuova valutazione degli elementi di fatto, la cui disamina è riservata in via esclusiva al giudice di merito. Ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, è sufficiente la sussistenza di elementi probatori idonei a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato, senza che sia necessaria la prova piena del reato secondo i criteri di cui all'art. 192 c.p.p. Pertanto, le dichiarazioni accusatorie della persona offesa possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti per l'applicazione della misura, senza necessità di acquisire riscontri oggettivi esterni al fine della valutazione di attendibilità estrinseca. Inoltre, in tema di misure cautelari personali, anche a seguito delle modifiche introdotte dalla L. n. 47 del 2015, permane la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e assoluta di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il delitto di partecipazione ad associazione di stampo mafioso, con la conseguenza che il giudice non ha l'obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza dei "pericula libertatis", ma deve soltanto apprezzare l'eventuale sussistenza di segnali di rescissione del legame del soggetto con il sodalizio criminale tali da smentire, nel caso concreto, l'effetto della presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovanna - Presidente

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierlui - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Palermo del Torino dell'1-28.12.2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il PM, nella persona del sostituto procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avv. (OMISSI…

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