Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1811 del 17 gennaio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:1811PEN

Massima

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Il reato di lesioni personali volontarie richiede, ai fini della sua configurabilità, che dal fatto materiale derivi un vero e proprio "stato di malattia", ossia significative, ancorché transeunti e modeste, alterazioni o compromissioni dell'integrità fisio-psichica della persona offesa, non essendo sufficiente la mera sintomatologia soggettiva riferita dalla stessa. Pertanto, la valutazione giudiziale deve tenere conto non solo delle risultanze peritali, ma anche della possibilità che i disturbi lamentati dalla persona offesa siano riconducibili a patologie preesistenti, al fine di accertare in modo rigoroso l'esistenza dell'elemento oggettivo del reato. Solo in presenza di tali presupposti, adeguatamente motivati, può ritenersi integrato il reato di lesioni personali volontarie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCALERA Vito - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2699/2010 CORTE APPELLO di GENOVA, del 17/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/12/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIETRO DUBOLINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Iacoviello che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

sentito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS)…

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