Il titolare di un'autorizzazione per l'esercizio dell'attività di noleggio con conducente, rilasciata da un comune diverso da quello in cui ha la residenza o la sede legale, può chiederne il trasferimento presso il comune di residenza o sede legale entro il termine perentorio previsto dalla legge regionale, a pena di decadenza. Tale trasferimento non comporta il rilascio di una nuova autorizzazione, ma il mero spostamento del titolo già rilasciato, che mantiene la durata originaria. Pertanto, qualora l'autorizzazione originaria risulti scaduta per il decorso del termine di validità previsto dalla normativa locale, il comune presso il quale è stata richiesta la conversione è legittimato ad annullarla in autotutela, non ricorrendo i presupposti per il suo trasferimento. Il potere di annullamento d'ufficio spetta al dirigente competente, in base al principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e funzioni gestionali, senza che sia necessaria l'adozione del provvedimento da parte del sindaco, salvo i casi tassativamente previsti dal regolamento comunale. L'annullamento in autotutela di un'autorizzazione scaduta non integra alcuna violazione dei principi comunitari in materia di libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi, né della direttiva servizi, essendo il noleggio con conducente espressamente escluso dal suo ambito di applicazione. Inoltre, l'amministrazione non è tenuta a comunicare i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza ai sensi dell'art. 10-bis della legge 241/1990, trattandosi di procedimento avviato d'ufficio e non su istanza di parte.